IL SORRISO DELLA LUNIGIANA
Penso che difficilmente nella storia della Chiesa un altro Papa batta il record
dell'attuale quanto a numero di Beatificazioni e Canonizzazioni... Vi confesso
che io mi meraviglio nello scoprire tante figure nuove di fratelli e sorelle
maggiori, che si sono santificati sovente in condizioni di vita peggiori delle
nostre: diventano motivo di consolazione e sprone ad imitarli!
Casualmente una persona amica, visitando la Parrocchia della
localita' costiera dove stava passando le ferie, trovo' l'immaginetta di una
certa Madre Serafina Formai, fondatrice delle Suore Missionarie del Lieto
Messaggio. Come si fa a rimaner tristi davanti ad un simile nome?
Si rivolse a me per saperne qualcosa di piu'. Naturalmente anch'io caddi dalle
nuvole e le promisi di fare una ricerca su Internet. I risultati furono
deludenti: compariva un solo articolo riguardo a due suore della medesima
Congregazione, missionarie in Centrafrica. La invitai pertanto a scrivere
direttamente alla Casa Madre in Pontremoli (MS). Le Suore le risposero
sollecitamente, inviandole anche dei libriccini, alcuni dei quali furono poi
girati anche a me.
Come ho detto prima, mi addentro sempre volentieri nei risvolti di queste nuove
figure, sapendo che sicuramente scopriro' qualcosa di utile al mio spirito. Ed
ecco pertanto nascere queste poesiole, che abbracciano soltanto il periodo che
va dalla nascita sino alla partenza per il chiostro di Letizia Formai
(1876-1895). Tutte le vicende relative alla sua travagliata permanenza tra
le Suore Calasanziane e la successiva fondazione della nuova Congregazione le
lascio alla solerzia di lettrici e lettori. Il mio vuol essere solo un timido
sassolino nel grande mare della ...santita'!
*
Quasi trent'anni fa visitai anch'io i ruderi dell'antica Luni, che diede il
nome a tutto quell'entroterra ai piedi delle Alpi Apuane. Salii anche a
visitare qualche famosa cava di marmo, ma non mi spinsi fino a Casciana
Petrosa, borgata natale di Letizia Formai, nata il 28 agosto del 1876 e battezzata
il 3 settembre. Il papa' si chiamava Evangelista e la mamma Angela Scaletti.
Nella seguente poesia ho immaginato che la futura Fondatrice ripensi alla
misteriosa scelta di quei due nomi che hanno contraddistinto la sua vita... Non
dimentichiamolo: scelta sempre fatta da altri!
I MIEI NOMI 7514
Sempre ripenso a quella
provvidente
Mano, che guida tutti i
nostri passi
Senza sovente attrarre
l'attenzione...
Diedero i
Genitori a questa bimba
Un nome che conosce sol la
gioia:
Davvero fu bandita la
tristezza
Da questo cor pervaso di
Letizia!
Le Superiore vollero nel
giorno
Di quella Vestizione
religiosa
Darmi un novello nome:
Serafina!
Mi par meravigliosa la
missione
Di contemplare il volto del
Signore
E poi gioiosa spendermi
donando
A tutti la certezza
dell'Amore
Divino, che rischiara
questa vita!
(Oita 23-10-2004)
*
Si puo' dire
che la piccola Letizia assieme al latte materno assimilo' anche un grande senso
religioso della vita...
MAMMA 7516
Mamma, la prima storia che
narrasti
A questa figlioletta sempre
resta
Nell'alma saldamente
radicata.
Volle l'Amor divino sulla
terra
Piantare la sua tenda:
Gesu' Cristo!
Sempre m'affascino' questa
presenza
E sento che soltanto a Lui
vicina
Sapro' la vera gioia
pregustare!
(Oita 23-10-2004)
*
Una bimba cosi'
devota in Chiesa non poteva non attrarre subito l'attenzione del Parroco, pieno
d'anni e di acciacchi. Egli pensa di affidarle la cura della lampada, che arde
davanti al Tabernacolo. Per Letizia quella divento' una vera missione!
LAMPADA VIVENTE
7515
Sembrava casualissimo quel
gesto
Del nostro anziano Parroco
affidando
La cura della Lampada,
segnale
Della presenza viva del
Signore
Nell’umil Tabernacolo...
Divenni
Davvero viva Lampada
d’Amore
E presto il mio Signor non
fu piu' solo!
(Oita 23-10-2004)
*
Una malattia purtroppo priva presto della materna presenza questa giovane
volenterosa, tutta casa e Chiesa. La
Mamma comunque ha gia' letto nel profondo del cuore di questa
sua figlia e morendo affida al marito una consegna...
L’ADDIO 7517
Mamma, fu troppo breve il
tuo cammino
Su questa dolce terra
lunigiana,
Eppur sapesti infondere nel
cuore
Di questa figlioletta un
sommo Amore
Per il Signor, vivente
nostro cibo.
Benedicesti sempre il
prodigarmi
Perche' nel cor di questi
montanari
Non s'estinguesse mai la
vera Fede!
Nel congedarti dalla terra
senti
Come un dovere quello
d'invitare
Il Babbo a non ostacolar la
figlia,
Umil esecutrice del
divino!
(Oita 23-10-2004)
*
Questa giovanissima catechista a tutti gli effetti riesce a rivitalizzare
religiosamente il paese. E quando arriva maggio, il mese mariano per
eccellenza, e' tutto un fervore di iniziative!
MAGGIO 7518
Mesi di maggio, pieni di
fioretti
Alla Madonna e visite
giulive
A Chi nel tabernacolo ci attende!
Un santuarietto pare
sospirare
Sol la domenica quando lo
desta
Quell'argentina voce di
fanciulli
Che vengono pregando per
ornare
Di profumati fiori il santo
Altare.
E quando quella frotta
s'allontana,
Sempre si terge lacrime dal
viso:
La prece dei fanciulli lo
commuove!
(Oita 23-10-2004)
*
Letizia indiscutibilmente doveva esercitare un grande fascino. Ricordo sempre
la scena di un film degli anni Cinquanta, quando una pescivendola passa davanti
ad un bar e tutti gli avventori dimenticano carte e bicchieri di vinello
per seguire il passo sciolto di quella ragazza che canta divinamente...
Una volta tanto anche Letizia sara' stata contenta di apprendere il nuovo nome
che circola sulla bocca di tanti in paese!
Comincia a serpeggiare
questo nome
Tra i giovani, che restano
ammirati
Del candido sorriso di
Letizia...
Capiscono che il cor di lei
gia' vive
Unito all'eucaristico
Signore!
Si sa dove trovarla se
scompare
Per qualche tempo... Basta
sol varcare
La soglia della Chiesa:
sprofondata
Lei pare ormai nel dialogo
d'Amore!
(Oita 23-10-2004)
*
Io credo ci sia
sempre nella vita di ciascuno un momento nel quale la voce divina risuona
chiaramente: dipende soltanto da noi accettarla o rifiutarla...
LASCIAR TUTTO 7520
E’ strana questa voce che
risuona
Nell'intimo con forza
misteriosa...
Vuole che lasci tutto per
seguirla
Sino alla fonte stessa
dell'Amore!
Il Babbo, gia' provato
dalla morte
Si' prematura di Mamma,
s'oppone
Decisamente... Senza che lo
sappia,
Ripeto il santo gesto di
Teresa
D'Avila, che s'affida alla
Madonna
Chiedendole materna
protezione!
In quell'istante stesso
scese in core
Forza novella che giammai
svani'!
(Oita 23-10-2004)
*
Dei quasi
sessant'anni di vita religiosa, che ancora l'attendono, io riferisco solo
questo fatto sul finire della seconda guerra mondiale. Letizia (ora Madre
Serafina) nell'apprenderlo dalla viva voce delle consorelle, che ne furono
testimoni, vede un'ulteriore conferma della materna protezione di Maria.
Per rendere
maggiormente comprensibile la poesia mi permetto questa spiegazione. Io ho
immaginato che a guerra finita il soldato tedesco, che doveva dar fuoco
all'abitazione delle Suore in quel paese di Zeri, sia voluto ritornare sul
luogo del suo tremendo conflitto interiore. In fin dei conti lui aveva
disubbidito agli ordini perentori del Comandante, che voleva vendicare il
sangue dei commilitoni caduti in uno scontro coi partigiani... Certo aveva
rischiato la pelle! Ma non se l'era sentita lui, cattolico bavarese, di
profanare quella casa di Maria!
Premetto che
tanti particolari di questa scena sono frutto soltanto della mia fantasia, che
pero' potrebbe aver anche colto nel segno...
SGUARDO DI FUOCO 7513
Sono tornato dove nel
gennaio
Di quel Quarantacinque
avvenne un aspro
Scontro coi partigiani...
Cadder tanti
Dei nostri e ci volemmo
vendicare
Dando alle fiamme l'intera
borgata.
Entro deciso in questa che
mi sembra
Casa diversa per lo strano
odore
Come di ceri accesi per
l'Altare...
Quanti ricordi della dolce
infanzia
In quell'amena terra di
Baviera
Quando la Suora tutti c'invitava
Col dito sulla bocca a
trasformare
Le chiacchiere di prima in
pura prece,
Essendo la Cappella la casetta
Ove abitava il nostro
Salvatore!
Scorgo tremanti visi di
Sorelle
Che fan da scudo a bimbi
costernati...
Cozzan nel cuore gli ordini
imperiosi
Del Comandante e queste
larve umane.
Intrepida una Suora mi
scongiura:
"Nel nome del Signor
non far del male
A quest'inerme gregge
d’innocenti!".
E’ come se mia Madre avesse
alzato
Il braccio per fermar la
torcia ardente...
Rivedo ancor le lacrime dei
bimbi.
Getto uno sguardo verso
quella statua
Della Madonna che si
stringe al seno
Il Pargoletto come per
calmarlo
Dallo spavento pel notturno
viaggio
Verso il lontano Egitto...
Assurda guerra
Che rovino' le vite dei
mortali,
Ghermendo la bonta' dai
nostri cuori! (Oita 22-10-2004)
*
Io avrei
finito. Ma nel libriccino, che riporta alcune preghiere di Madre Serafina, ne
ho trovate alcune ispirate ai fiori. Non potevo non dedicare loro due poesiole,
essendo gli ascoltatori piu' costanti dei miei colloqui col Signore quando
medito a fianco della Chiesetta, immersa nel verde...
SCHIUDERE
7511
O fiori, che schiudete
I calici inondando
Di si' soave odore
Le fertili campagne,
Stessa fragranza emani
L'umil e confidente
Prece dell’alma mia!
(Oita 22-10-2004)
*
AMBASCIATORI 7512
Invidio questi fiori
Che presso il Tabernacolo
Spandono la fragranza...
Li faccio ambasciatori
Del mio struggente amore
Per l'ospite divino!
(Oita 22-10-2004)
........................................
Oita 24-10-2004
Padre Nicola Galeno